La tecnica dell’Opus Sectile è menzionata per la prima volta da Vitruvio, mentre Plinio il Vecchio ne data l’invenzione al IV secolo avanti Cristo. Si tratta di una lavorazione semplice ma che richiede una grande precisione: la pietra è infatti tagliata in sottili lastrine dalle forme prestabilite chiamate sectilia, che successivamente vengono accostate e fissate con la malta per comporre la decorazione desiderata. Il risultato è un pannello perfettamente piano e regolare al tatto, lucido e variopinto grazie al diverso orientamento delle venature e all’uso di varie qualità di marmo; per una maggiore ricchezza cromatica a volte si inserivano anche elementi di cotto o pasta vitrea
L.Lazzarini, M.Piana, W.Wolters “I Pavimenti barocchi veneziani”