IL TERRAZZO IN SEMINATO ALLA VENEZIANA
Autentico tappeto di luce e riflessi, impreziosisce l’architettura in cui è inserito donando calore e morbidezza rivelandosi un raffinato elemento d’arredo che rende l’ambiente elegante ed esclusivo
LA NOSTRA TAVOLOZZA
















… E TANTE ALTRE ESSENZE VI ASPETTANO!
LA POSA
1. Sopralluogo
Effettuiamo un sopralluogo, accurato e puntuale necessario per valutare la fattibilità dell’intervento e le specificità del cantiere al fine di formulare un preventivo chiaro e personalizzato.
2. Scelta delle essenze
Una vasta campionatura di pavimenti alla veneziana e la possibilità di realizzarne di nuove, su richiesta, da materie prime non pre-miscelate, sono il punto di partenza per una soluzione di terrazzo personalizzato, unico e irripetibile.
3. Preparazione del massetto
Per i pavimenti in calce realizziamo la coperta di sottofondo partendo dal tavolato. Per i pavimenti in cemento, forniamo assistenza sulle caratteristiche di un massetto, tecnico non, adatto a supportare il terrazzo.
4. Posa di terrazzi
La posa dei terrazzi prevede la formazione di una stabilitura marmorea di circa 1 cm di spessore formata dal legante (cemento o calce) e graniglia sottile in ragione volumetrica di due parti di graniglia e tre parti di legante.
5. Semina
In seguito viene eseguita la “semina” delle scaglie di marmo di diverse misure. L’abilità del maestro terrazziere consiste nel lasciarle scivolare dalla mano, in maniera omogenea e compatta, fino alla copertura dell’intera superficie.
6. Bagnatura
Ultimata la semina si bagna, manualmente, la superficie per ottenere una consistenza tale da permettere l’inserimento delle scaglie con le successive fasi di rullatura e battitura.
7. Rullatura
Il rullo è un attrezzo del peso di circa 70 chili che con numerosi passaggi incrociati comprime e livella il granulato. La maestria del terrazziere nella rullatura permette di ottenere l’omogeneità della semina e l’assenza di onde nel terrazzo.
8. Battitura
Questo procedimento prevede l’utilizzo di un rullo e di uno speciale ferro chiamato “fero da bàter”, a completamento della rullatura per le parti del terrazzo in cemento dove il rullo non arriva. Per i pavimenti in calce invece è il processo principale di compressione di marmo e calce.
9. Sgrezzatura
A maturazione del legante, la superficie viene sgrezzata con un attrezzo manuale detto “orso”, o con macchine levigatrici attraverso una serie di passaggi con abrasivi a grana sempre più alta.
11. Lucidatura
Alla maturazione dello stucco, il pavimento in calce viene lucidato manualmente ad olio, il terrazzo in cemento con macchine levigatrici, abrasivi, mole diamantate e prodotti lucidanti fino ad ottenere il grado di lucidatura voluto.
12. Finitura innovativa
La “cristallizzazione dei pavimenti” conferisce una maggiore resistenza all’abrasione, garantendo una lucentezza più durevole nel tempo. Questa finitura è il risultato delle continue ricerche e applicazioni di processi innovativi della nostra azienda.
storia e curiosità
Nel periodo tra il VII° e XIII° secolo i pavimenti delle case veneziane potevano essere di “antinelle” disposte a lisca di pesce al piano terra e ai piani superiori di tavole di legno, larice e abete, ricoperte da “cocciopesto“, con la superficie “spalmata” con calce colorata di rosso, giallo o verde. Intorno al 1400 il terrazzo raggiunge un alto grado di raffinatezza: marmi pregiati, scagliette colorate e madreperla ne impreziosiscono la superficie; Venezia da “città di legno” si trasforma in “città di pietra”.
I terrazzieri si organizzano in Schola piuttosto tardi, nel 1586 e solo nel 1590 compaiono le prime illustrazioni della posa in opera e degli strumenti di lavoro.
Tra il 1600 e il 1700 l’arte si diffonde a Milano, Genova, Bologna e vengono elaborate nuove decorazioni e motivi ornamentali.
Dal 1800 ad oggi il Terrazzo alla Venziana non è cambiato molto; i materiali e i macchinari si sono evoluti, così come l’inserimento di vetro, murrine ed altri elementi pregiati, ma le procedure di realizzazione, i gesti dei maestri terrazzieri, i tempi di lavorazione sono rimasti quasi invariati.

L’ARTE DEL TERRAZZIERE
Un ducato: ecco la tassa di benintrada, cioé di iscrizione all’arte, che nel 1586 era richiesta dalla normativa generale, “Mariegola“, per entrare a far parte della “Schola dei Terrazzeri”. La copia a noi pervenuta redatta nel 1786 è oggi conservata al Museo Correr.

1889
Lavorando nelle antiche dimore veneziane, scopriamo piccoli dettagli che possono sfuggire anche all’occhio del visitatore più esperto. Nel 2014 durante il restauro delle Logge di Palazzo Ducale, abbiamo scoperto un inserto datato 1889, anno di lavorazione del pavimento.

LA PROVA DELLE 100 LIRE
Un occhio profano difficilmente distingue un terrazzo originale in calce da uno più recente in cemento. Al tatto il primo risulta più caldo del secondo.
Un metodo curioso consiste nel far cadere sul pavimento una moneta da 50 cent, la tradizione vorrebbe le 100 Lire del vecchio conio. Se il terrazzo è in calce la moneta balzerà poco indietro, perchè la sua energia di rimbalzo viene assorbita dal terrazzo.

IL TRICOLORE RISCOPERTO
Un altro curioso dettaglio ben nascosto nelle Logge di Palazzo Ducale di Venezia è una composizione, che richiama esplicitamente il tricolore. Si può ipotizzare sia stata volutamente inserita nella semina, dal momento che, nel resto della pavimentazione, non si trova l’essenza Verde Alpi usata per il verde della piccola composizione. Non sono stati ritrovati altri tricolori in nessun’altra porzione di pavimento.
Se puoi sognarlo, puoi farlo.
WALT DISNEY
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